Wings by Aprilynne Pike

autore:Aprilynne Pike [Pike, Aprilynne]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General, Juvenile Fiction, Fantasy & Magic
ISBN: 9788820048235
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2010-01-02T00:00:00+00:00

Capitolo Quattordici

«Hai fatto cosa?» Laurel alzò leggermente la voce.

«Devi giurarmi che non te la prenderai...»

«Mi hai fatto qualche incantesimo e ora ti aspetti che sorrida e ti dica che va tutto bene? Be', scordatelo!»

«Senti, non ha nemmeno funzionato come doveva... non succede mai con le altre fate.»

Laurel incrociò le braccia. «Avanti, parla.»

Tamani appoggiò la schiena all'albero. «Ti ho sedotto.»

«Mi hai sedotto?»

«Ho fatto in modo che mi seguissi fin qui.»

«E perché?»

«Dovevi ascoltare quanto bastava per sapere la verità.»

«E quindi? Mi hai gettato polvere di fata negli occhi?»

«No, dai, sarebbe ridicolo! Te l'ho già detto: la magia delle vere fate non è come pensi. Non esiste una polverina che ti fa volare, non ci sono bacchette magiche né sbuffi di fumo. Sono solo piccole abilità che ci aiutano nel nostro ruolo.»

«E la seduzione ti aiuta a fare la sentinella?» C'era una buona dose di sarcasmo nella voce di Laurel, ma Tamani la ignorò.

«Pensaci un attimo. Potrei inseguire un intruso con la mia lancia, ma che vantaggio avrei? Lui scappa e va a dirlo ai suoi amici, così domani tornano a cercarci.» Tamani allargò le braccia. «Invece me lo lavoro per bene con un elisir per la memoria che lo mette KO. Ed è fatta. Mai sentito parlare di fuochi fatui?»

«Certo.»

«Siamo noi. Quando un essere umano beve uno dei nostri elisir, l'unica cosa che ricorda è di aver seguito un lampo di luce. Così è tutto più facile e nessuno si fa male.»

«Ma io mi sono ricordata di te.»

«Be', non ti ho offerto niente da bere, no?»

«Però hai usato lo stesso la tua magia su di me.» Laurel si rifiutava di arrendersi tanto facilmente.

«Ho dovuto. Mi avresti seguito se non l'avessi fatto?»

Laurel scosse la testa, ma dentro di sé sapeva che non era vero, perché probabilmente avrebbe seguito Tamani ovunque.

«E comunque non funziona mai bene sulle altre fate, soprattutto se sanno che cosa sta succedendo. Infatti se ci pensi non ti sei lasciata sedurre più di tanto...» Il sorriso del ragazzo era ricomparso.

«E oggi?» chiese lei prima di lasciarsi confondere.

«Hai paura che te lo abbia fatto di nuovo?» domandò lui sollevando un angolo della bocca.

«Un po'.»

«No, onestamente il mio fascino è del tutto naturale.» La sua espressione era molto sicura. Arrogante.

«Promettimi che non ci proverai più con me.»

«Niente di più facile. Ora che lo sai non funzionerebbe nemmeno se volessi. E poi... mi piace di più stregarti senza magia.»

Laurel si impose di non sorridere e attese che la sensazione di piacere che l'avvolgeva svanisse.

Ma non accadde.

«Smettila! Hai promesso», esclamò indignata.

Lui spalancò gli occhi confuso. «Smettere cosa?»

«Quella cosa di... sedurre. Lo stai facendo di nuovo.»

L'espressione perplessa di Tamani si trasformò in un bel sorriso. C'era anche un bagliore soddisfatto nei suoi occhi. «Questa volta io non c'entro.»

Laurel gli lanciò un'occhiataccia.

«È la magia del reame. Trabocca fin qui dal mondo delle fate. Aiuta noi sentinelle a sentirci a casa quando siamo lontane.» Ora il suo volto era calmo e sereno, e nel suo sguardo c'era una punta di orgoglio. «L'hai già sentita anche tu, lo so.

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